«Io non mi riconosco nelle due fazioni, quella dell’angelo e quella del diavolo. Troppo estreme, in un certo senso troppo comode. Mi riconosco in un libro: Pantani era un dio». (Gianni Mura, giornalista e scrittore).
Quattordici anni fa, nel giorno di San Valentino, nel giorno degli innamorati, se ne andava un amore sportivo e smisurato per tutti gli appassionati di ciclismo e di sport, moriva Marco Pantani. Soprannominato “il Pirata”, bandana colorata sul capo e orecchino, è stato l’ultimo dei ciclisti, nel 1998 (dopo Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche e Miguel Indurain), ad aver realizzato l’accoppiata Giro-Tour, la vittoria al Giro d’Italia e al Tour de France nello stesso anno.
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